DAL PROGETTO DI “TEATRO CIVICO” ALLA CEMENTIFICAZIONE DELL’ARENA

Comincia a delinearsi il progetto di “nuovo teatro” (?) della maggioranza Destra/Lega. Dopo l’approvazione nello scorso settembre in Consiglio Comunale di un confuso e caotico Ordine del Giorno, la Giunta ha approvato qualche giorno fa il Piano triennale delle Opere Pubbliche. Tra le voci di spesa compare una generica “struttura polivalente” che nel 2011 e nel 2012 viene finanziata con 3.000.000 di euro. Si può supporre che i 6 milioni di euro siano destinati a questa struttura polivalente, che dunque già nell’abusatissima denominazione NON E’ UN TEATRO.

 Facciamo due conti: il teatro di Arroyo prevedeva, nel progetto definitivo approvato nel settembre 2008, una nuova struttura (due sale da 500 e 200 posti, foyer, bar/ristorante, servizi tecnici e amministrativi, parcheggio interrato di 70 posti, spazio commerciale), il recupero integrale dell’ex Camera del Lavoro e la creazione di uno spazio/piazza attrezzato esterno compreso tra nuovo teatro e la camera del lavoro. Il costo complessivo di opere, attrezzature, progettazione, Iva, direzione lavori, sicurezza, imprevisti, ecc. ecc. era di 13,6 milioni.

Adesso si butta lì una cifra onnicomprensiva di 6 milioni per una struttura polivalente (che vuol dire?) di cui non si sa nulla, se non che certamente non sarà teatro. Auditorium? Salette per riunioni? Pista di pattinaggio trasformabile – voilà – in estate in pista da ballo? Bowling? Calcetto coperto? E dove sorgerà? Al posto dell’Arena? Accanto all’Arena? All’interno del parco di Villa Maioni? E i posteggi, dove? Nell’area ex Padana Gas?

Una cosa soltanto è chiara: si sta pensando a una colossale cementificazione di una delle aree a lago più belle della città, inserita in un contesto di elevatissimo pregio ambientale, paesaggistico e architettonico. Un’area finalmente riconsegnata alla sua naturale fruizione con il nuovo bar, la spiaggia sistemata, la nuova area verde, i nuovi percorsi ciclo-pedonali, lo spazio per i camper. Un’area che i Verbanesi hanno imparato a frequentare e ad amare come “polmone verde” urbano.

La nostra battaglia contro l’annunciata cementificazione della struttura polivalente sarà nettissima.

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