ECCO PERCHE’ IL MOVIMENTO CINQUE STELLE RADDOPPIERA’ I VOTI

La Regione Piemonte abolisce i vitalizi (guarda caso, dalla prossima legislatura!) e ne mena inutile vanto. E intanto il movimento di Beppe Grillo si accinge a raccogliere i voti di molti elettori del Centrosinistra.

Quando, nel 2010, il Centrosinistra perse le Regionali in Piemonte, ci fu chi addebitò la sconfitta ai molti voti presi dal Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo. La volta prossima andrà peggio. E’ di questi giorni la notizia della cosiddetta abolizione dei vitalizi (naturalmente dalla prossima legislatura!) per i consiglieri regionali del Piemonte. Una mezza bufala, visto che i consiglieri regionali della prossima legislatura potranno decidere di….rinviare a quella successiva l’abolizione. Naturalmente la mezza bufala  stata accompagnata dal consueto battage mediatico dei vertici politici della Regione, quelli stessi – per intenderci – che tra il 2001 e il 2003 (cfr qui: https://www.verbaniasettanta.it/?p=270) hanno fatto della Regione Piemonte il paradigma dei privilegi della casta.

La mezza bufala è stata commentata dal Movimento 5 Stelle con il comunicato-stampa che potete leggere qui di seguito. E così capiremo con qualche mese d’anticipo perché il partito di Grillo alle prossime elezioni drenerà moltissimi voti al Centrosinistra.

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“La Regione Piemonte si accoda pavidamente a quanto richiesto dal Governo Monti e a quanto fatto da altre Regioni italiane: tagliamo i vitalizi, un assegno mensile di 3000 € dopo soli 5 anni di mandato, ma solo dalla prossima legislatura. PD, Lega Nord e IDV che nei giorni scorsi avevano tuonato sui giornali per «eliminare i vitalizi da subito», votano no ai due emendamenti presentati dal MoVimento 5 stelle che chiedevano prima l’eliminazione dei vitalizi retroattivamente, compreso quello di chi già lo percepisce (confortati da alcune sentenze delle Corti di Cassazione e Costituzionali che definisce il vitalizio un privilegio autodeterminatosi e non una pensione acquisita) e poi l’eliminazione, almeno a partire dai consiglieri oggi in carica.

 Ma ovviamente nessuno intende votare contro un proprio benefit: mi piacerebbe sapere se i consiglieri della prossime legislature legifereranno per rinviare l’eliminazione dei vitalizi dalla legislatura successiva alla loro. Infine il Presidente del consiglio regionale, Valerio Cattaneo, infila un articolo che sgancia le indennità dei consiglieri regionali da quelle dei parlamentari (forse perché quelle dei parlamentari saranno ridotte?), fissandole a 8631,71 € lordi. Poi, con un piccolo comma, si inserisce l’indicizzazione delle indennità dei consiglieri regionali all’indice di variazione dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati determinatosi nell’anno precedente, secondo le rilevazioni ISTAT.

 Se si chiamano “prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati” forse è perché con 1000 € al mese, l’aumento del 3% del prezzo del pane, del latte, delle verdure incide, e inciderà, notevolmente sulla loro capacità di arrivare a fine mese. Vergognoso nel clima attuale del paese, pensare che i consiglieri regionali che guadagnano da 8000 a 12000 € netti al mese abbiano bisogno di aumentarsi lo stipendio per l’aumento del costo del pane. O forse che le sontuose campagne elettorali e la compravendita del consenso risentono dell’aumento dei costi della vita più della pasta?”

 

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