SAN VITTORE: IL SOGNO, LA REALTA’

A beneficio dei nostri lettori pubblichiamo due immagini che documentano come sarebbe potuta essere la parte retrostante la basilica di San Vittore e come in realtà la vediamo oggi, a lavori di riqualificazione completati. Ognuno formi il suo giudizio.

Qualche giorno fa c’è stata l’inaugurazione (?) dei lavori del secondo lotto del progetto di riqualificazione del centro storico di Intra, con la pavimentazione in tozzetti di granito della parte alta della contrada e di alcune vie pedonali che in essa confluiscono. La parte più significativa dell’intervento ha invece riguardato l’area già a verde tra la fiancata nord della basilica di San Vittore e il condominio Canonica, dove il progetto vincitore del Concorso Nazionale d’Idee del 2006 prevedeva la realizzazione di una grande vasca alimentata dal tratto ricostruito di “roggia” presente su via dei Ceretti.

L’attuale Amministrazione ha invece deciso di cancellare i contenuti del progetto vincitore del Concorso d’Idee, optando per un’anonima ripavimentazione (leggi qui le nostre critiche a questa soluzione). Ora, a lavori conclusi e ad opera pomposamente inaugurata, proponiamo ai nostri lettori una comparazione tra l’originaria idea progettuale e l’effettiva realizzazione. Qui di seguito potete vedere un realistico rendering del progetto vincitore del Concorso d’Idee: la grande vasca e la cortina alberata verde spostata sul lato nord della piazza.

Fontana piazza San Vitttore-concorso d'idee

 

Questa invece è una fotografia della piazza appena completata. Valutino i lettori il valore dell’una (virtuale, purtroppo!) e dell’altra (reale, purtroppo!) soluzione. Cliccate sulle due immagini, ingranditele, confrontatele. Buona fortuna.

Piazza nord San Vittore

 

Molti elementi meriterebbero una valutazione puntuale (la scelta dei tozzetti di granito tagliati a macchina invece di quelli ricavati “a spacco”; il livello di saturazione delle “fughe” tra tozzetto e tozzetto; la percezione visiva della consistenza e del disegno del materiale lapideo; la distruzione dell’idea di riqualificazione arborea ben visibile nella prima immagine; la demonizzazione fatta da Zacchera in campagna elettorale del primo, grande lotto di riqualificazione, salvo poi riprenderne gli elementi caratterizzanti…), ma non vogliamo tediare i lettori. Una noterella però s’impone e riguarda il manufatto in lastre di granito da cui cade la cosiddetta “lama d’acqua”. Da un sindaco che in campagna elettorale ha promesso una grande fontana a ogni angolo di strada, ci aspettavamo qualcosa di più di una “lama” di cui si coglie l’esistenza soltanto mettendo a bagno la mano. Aveva la possibilità di creare nel cuore della città una grande vasca/fontana alimentata dalla “roggia” ricostruita e, con distruttivo puntiglio autolesionistico, ha realizzato la prima “fontana-non fontana”: c’è, ma nessuno la vede. Certo, forse meglio dei cinque schizzi di piazza Città Gemellate che ci sono e, purtroppo, si vedono.

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