UN ALTRO BONUS??? LA MANCETTA CHE NON RISOLVE di G. CANGIALOSI

Costretta a inseguire su tutte le scelte “forti” della precedente Amministrazione (LiberoBus, biciclette, teatro, “zone 30”..), la Giunta Destra/Lega non ha sinora concepito altro che la politica della “mancetta”: niente progettualità di nuovi servizi, ma qualche decina di euro a uno e all’altro. Non si andrà lontano.

Due cose chiare e definitive ci sono state comunicate dal Sindaco in uno degli innumerevoli incontri con l’amministrazione comunale avvenuti nei mesi precedenti alla chiusura del progetto CO2ZERO promosso dalla precedente Amministrazione e dall’associazione Bicincittà:

-la prima: LIBEROBUS verrà fortemente ridimensionato

-la seconda:  CO2ZERO costa troppo e con quei soldi potremmo mettere in sicurezza un passaggio pedonale o addirittura comprare una bicicletta per ogni ragazzo e ragazza di Verbania.

Infatti, tutto,  si è concluso con l’annunciata chiusura dell’esperienza LIBEROBUS e con un BONUS BICICLETTA, per ragazzi e ragazze tra i 9 e i 14 anni, del valore di € 80  per l’acquisto di biciclette di prezzo non superiore a € 100 (o meglio l’80 % dell’acquisto di una bicicletta al supermercato). La prima reazione è stata quella di pensare che paradossalmente senza la vicenda del progetto CO2ZERO il Sindaco mai si sarebbe sognato di escogitare una misura come un BONUS per l’acquisto di biciclette e tantomeno occuparsi di mobilità sostenibile. Una pur piccola vittoria, anche se mi viene da chiedere se il sindaco conosce i prezzi delle biciclette.

La seconda reazione è di incredulità  che esprimo con una domanda: ma finisce tutto così? Possibile che ad una strategia progettuale come quella finanziata dalla Fondazione Cariplo con € 80.000 che garantiva per due anni azioni e pratiche di mobilità alternativa all’uso dell’auto privata completamente coperte dal contributo di un Ente bancario e con un investimento come quello del BIKE SHARING (per un totale di € 146.000 di investimento totale), l’Amministrazione comunale dopo aver sospeso il progetto e compromesso irrimediabilmente i rapporti con la Fondazione Cariplo, oppone un BONUS di 30 euro per l’acquisto di una bicicletta? Mi viene da accostare questa ridotta visione delle politica (fatta più di piccole iniziative,  annunci e di dichiarazioni d’intenzione, che di soluzioni utili ad affrontare un tale problema) all’autoproclamazione di “Verbania Capitale europea dei Laghi”. Perchè mentre la città che ci è data di vedere (quella che non appare non sappiamo ancora che direzione stia prendendo)  viene disegnata con una logica tutta virtuale ,  noi perdiamo pian piano un patrimonio reale acquisito negli anni.

Del resto, in coerenza alla politica degli annunci, la strategia del bonus risponde ad una esigenza puramente comunicativa. Essa non serve a nulla a meno che non sia finanziata abbondantemente e corrisponda a contributi alla persona significativi e soprattutto di carattere continuativo. Il bonus costa pochissimo a chi lo promuove e offre un grosso guadagno in termini d’immagine. In realtà il bonus non ha come  target principale quello specifico (le famiglie, i piccoli ciclisti o i provetti informatici)  ma tutti gli altri che apprendono dai media e apprezzano un iniziativa “concreta” (nel senso di “materiale”)  che non verificano in termini di efficacia e  risultato. [cfr.”] 

La strategia è identica a quella illustrata nel pezzo sopra il pezzo “CRONACA DI UN INSUCCESSO. IL BONUS BEBE’”. Come abbiamo avuto modo di spiegare al Sindaco, il contributo all’acquisto poteva essere una misura efficace negli anni ’50, quando possedere una bici era un lusso. Oggi la bicicletta ce l’hanno tutti, di costo certamente superiore ai € 100,  ma  il problema vero è che generalmente non viene usata, ma soprattutto non viene utilizzata in alternativa all’auto Vabbè un cittadino qualunque  potrebbe dire meglio qualche decina di  euro che niente. Ma un Sindaco non può consolarsi così,  deve invece chiedersi: “Ma questa misura ha una reale efficacia….serve a qualche pur piccola cosa che contribuisce a ridurre l’impatto delle auto sulla nostra città? E poi: che tipo di azioni sono davvero necessarie per potenziare l’uso della bicicletta in città?”

Noi qualche idea ce l’abbiamo anche se costa un po’ di più. Ad esempio, quella di continuare a costruire una città a misura di pedone, ciclista e diversamente abile; contrastare con diverse misure l’uso delle auto private nell’ambiente urbano; rafforzare il trasporto pubblico e LIBEROBUS. Sull’uso della bicicletta e della “città sostenibile” a  mio modesto avviso serve un progetto come CO2ZERO. Serve lavorare sulla cultura e sulle abitudini delle persone, serve promuovere percorsi educativi attraverso strumenti pedagogici adeguati. Serve sperimentare pratiche quotidiane di mobilità alternativa. Serve pianificare strategie in grado di competere con i punti di forza dell’auto privata.

 Serve soprattutto riappropriarsi di un ruolo di responsabilita’, proprio di una istituzione pubblica, nell’ orientare e programmare lo sviluppo (aggiungiamo noi sostenibile) di una citta’.

Non serve monetizzare la risposta ad un bisogno (non serve anche inventarsi un bisogno) nè serve trasferire responsabilita’ collettive al singolo soggetto. Non serve semplificare un problema attraverso una semplificata misura di risposta come un bonus.

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