CASA DELLA SALUTE E GIARDINO FLORICOLO NELL’AREA EX HILLEBRAND di Claudio ZANOTTI

La coesistenza di un importante servizio sociosanitario di base e di un “giardino floricolo” a fruizione pubblica potrebbe salvare l’area ex Hillebrand da un destino che solo qualche settimana fa sembrava irrimediabilmente segnato. Gli obiettivi sono ambiziosi e il percorso per raggiungerli si presenta tutt’altro che agevole, ma la consonante e convergente sensibilità di istituzioni pubbliche, forze politiche, gruppi consiliari, associazioni di volontariato e opinione pubblica potrebbe fare il miracolo e, contestualmente, aprire nuovi e sinora impensati spazi di partecipazione alla vita politico-amministrativa cittadina.

In attesa che si chiariscano gli intendimenti definitivi dell’Amministrazione, prosegue vitale nell’opinione pubblica (media, social, blog…) il dibattito sul destino dell’area dell’ex floricoltura Hillebrand, avviato proprio da VB70 con questo articolo. Nell’arco di un mese i fatti nuovi sembrano essere i seguenti: la decisione del Comune di assoggettare la pratica  dell’ipotizzato nuovo supermercato a una stringente procedura di Valutazione Ambientale Strategica (VAS), per meglio comprendere e valutare le delicate e problematiche implicazioni urbanistiche, edilizie, ambientali, paesaggistiche e viabilistiche; la verifica dell’esistenza di un interesse pubblico – alternativo a quello commerciale del privato – sull’area da parte di soggetti erogatori di servizi operanti sul territorio (Asl, Conser Vco, Vco Trasporti, Consorzio Sociale del Verbano, Acqua Novara-Vco…); la discussione dell’argomento in Consiglio Comunale e le prese di posizione critiche o almeno problematiche di tutte le formazioni politiche cittadine, nonché la netta contrarietà dei Consigli di Quartiere di Verbania Ovest e di Pallanza; la formulazione di concrete proposte di intervento attraverso le pagine di questo blog. Poiché la procedura di Vas consente di guadagnare tempo prima che si giunga al punto di non ritorno, s’impone qualche succinto aggiornamento.

La rivendicazione di interesse pubblico sull’area di viale Azari costituisce il punto di forza al quale devono applicarsi quanti lavorano per evitare la realizzazione del supermercato in quel sito. Pur avendone già illustrato le caratteristiche (qui), è tempo di entrare nel merito di quella che ci sembra la soluzione più ragionevole. E’ evidente che nessun interesse pubblico può essere perseguito sull’area ex Hillebrand da soggetti operativi pubblici a spiccato profilo tecnologico-impiantistico (Conser Vco, Vco Trasporti, Acqua Novara Vco): non è certo quello un terreno sul quale si può ragionevolmente immaginare di realizzare spazi e impianti per il trattamento dei rifiuti o per il ricovero e la manutenzione di automezzi o per il deposito/immagazzinamento di materiali industriali. Appare invece ragionevole e auspicabile il coinvolgimento di soggetti pubblici che erogano servizi alle persone, ed in particolare dell’Asl del Vco e/o del Consorzio Servizi Sociali. Da tempo ormai si chiede la creazione a Verbania di una Casa della Salute in grado di razionalizzare e di potenziare i servizi sanitari distrettuali (medicina di base, servizi di prevenzione, attività di cura domiciliare a bassa intensità, servizi poliambulatoriali, visite e prestazioni specialistiche), raggiungendo da un lato l’obiettivo di liberare spazi e funzioni all’interno dell’ospedale “Castelli”, che in questo anni di pandemia ha rivelato una straordinaria fragilità logistico-organizzativa determinata proprio dall’elevato carico di pazienti Covid e rendendo dall’altro finalmente realistica e perseguibile la prospettiva dell’Ospedale Unico Plurisede per il tempo del dopo-pandemia (leggi qui).

Gli spazi dell’ampio caseggiato interno all’area e quelli dei locali tecnici utilizzati dalla ditta Hillebrand per le attività botanico-floricole costituiscono un “tesoretto” volumetrico partendo dal quale diventa realistica la possibilità di soddisfare le esigenze della Casa della Salute (magari integrata con servizi di natura socio-assistenziale, grazie alla prospiciente sede del relativo Consorzio), senza pregiudicare l’esistenza e la valorizzazione dell’ampio compendio naturale di pertinenza della storica azienda floricola.

Valorizzazione e rilettura filologica degli spazi a destinazione florovivaistica sono state oggetto nei giorni scorsi su queste pagine virtuali di una suggestiva e fascinosa proposta di Maria Gabriella Lucchini (leggi qui), che ha riscosso ampio gradimento testimoniato dall’elevato numero sia di letture dell’articolo sia di interazioni sui social. Ma come rendere realisticamente percorribile una proposta come questa, in un quadro complessivo fortemente condizionato da cospicui interessi privati di natura economica, riconducibili per un verso ai contenuti della transazione per la cessione del terreno all’operatore commerciale (si è letto di un valore compreso tra i due e i tre milioni) e per un altro verso alle aspettative di ritorno dell’investimento del gestore del centro commerciale?

La via d’uscita per non frustrare le legittime aspirazioni emerse dal dibattito di queste settimane (preservazione di suoli vergini, valorizzazione del patrimonio aziendale ex Hillebrand, fruizione pubblica di un’area ambientalmente pregiata, eventuale ricollocazione del supermercato in spazi limitrofi più appropriati) reclama a nostro parere questi passaggi:

  • dichiarazione di un interesse pubblico sull’area riconducibile alla realizzazione di una Casa della Salute per il distretto sanitario di Verbania;
  • dichiarazione di disponibilità dell’Asl Vco all’acquisizione dell’intero compendio ex Hillebrand e alla trasformazione dei volumi edificati esistenti in struttura socio-sanitaria di distretto;
  • risoluzione auspicabilmente bonaria delle pattuizioni tra proprietari dell’area e operatore commerciale, con il coinvolgimento del Comune e dell’Asl Vco per la soluzione delle implicazioni urbanistiche, giuridico-normative ed economiche, anche nella prospettiva di una ricollocazione dell’attività di GDO (Grande Distribuzione Organizzata) in più idonei spazi limitrofi (area ex Acetati);
  • predisposizione di un progetto condiviso Comune-Asl Vco per la realizzazione della Casa della Salute distrettuale e la contestuale preservazione dell’area già florovivaistica, assicurando la fruizione pubblica e la valorizzazione del patrimonio storico dell’azienda.

Gli obiettivi delineati sono certamente ambiziosi e il percorso per raggiungerli si presenta tutt’altro che agevole, ma la consonante e convergente sensibilità di istituzioni pubbliche, forze politiche, gruppi consiliari, associazioni di volontariato e opinione pubblica potrebbe fare il miracolo e, contestualmente, aprire nuovi e sinora impensati spazi di partecipazione alla vita politico-amministrativa cittadina.

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