EMERGENZA-CASA. FARE QUALCOSA SUBITO

Basta con lo scaricabarile tra Comune, Prefettura e Atc; basta con le inutili conferenze-stampa. Si utilizzi la metà dei 250.000 € del “fondo sociale” per risanare e recuperare i molti alloggi che oggi non possono essere assegnati a coloro che, in base alla graduatoria, ne avrebbero diritto.

Stanno venendo al pettine i nodi della trascuratezza sostanziale con cui la Giunta Zacchera ha affrontato in questi anni il primo dei problemi sociali della città, quello della casa. E a nulla sono valse le cortine fumogene fatte di inconsistente propaganda mediatica tesa ad accreditare la straordinaria sensibilità sociale di questa Amministrazione. Ultimo esempio, l’imbarazzante scaricabarile messo in scena nella conferenza-stampa convocata dalla Giunta la scorsa settimana proprio sul problema-casa.

I termini essenziali della questione sono noti: i 600 alloggi di proprietà pubblica (metà del Comune, metà di Atc) non sono sufficienti a soddisfare la richiesta di case a canoni “sociali” o “agevolati”; l’aggiornamento di legge delle graduatorie per l’assegnazione degli appartamenti che si liberano avviene ogni due anni e ha procedure e tempi lunghi e complessi; la costruzione di nuove case “erp” (edilizia residenziale pubblica) langue. E la Giunta PdL/Lega Nord, pressata dai cittadini esasperati e incalzata da servizi giornalistici (l’ultimo è di Eco Risveglio) che rivelano l’esistenza di numerosi alloggi non utilizzati, cerca affannosamente di difendersi chiamando in causa l’Atc, rivolgendosi al Prefetto e invocando la “complessità” (grande scoperta!) del problema.

A questo punto non guastano un paio di considerazioni. La prima: gli interventi in corso in città per la costruzione di nuovi alloggi di edilizia convenzionata o pubblica (cooperative o Atc/Comune) sono tutti “figli” della precedente Amministrazione di Centrosinistra e in qualche caso (i dodici alloggi “sociali” al piano terra dell’ex Cucirini a Renco, gli alloggi in vicolo San Carlo)) l’attuale Amministrazione non è neppure riuscita a farli partire. La Giunta PdL/Lega Nord ha messo mano a due interventi con Atc (in via Case Nuove a S. Anna e nell’area ex San Luigi a Intra), ma prima di vedere qualcosa di finito passeranno gli anni.

La seconda considerazione riguarda invece gli sbandierati “fondi sociali” previsti nel Bilancio 2012 del Comune. Alcuni di essi (circa 240.000 €) vengono trasferiti al Consorzio Servizi Sociali per la cosiddetta “assistenza economica”; altri sono finalizzati (130.000 € per le rette di ricovero di anziani non autosufficienti, 400.0000 € per assistenza domiciliare, 80.000 € per i ticket sanitari; 460.000 € per minori, handicap, interventi consortili; 56.000 € per i cantieri di lavoro). Vi sono poi circa 250.000 € a disposizione del Comune per interventi “anticrisi” così genericamente definiti. Cosa vuol dire? Come verranno utilizzati? Funzioneranno come una sorta di “doppione” dei 240.000 € assegnati al Consorzio Servizi Sociali per la cosiddetta “assistenza economica” ai bisognosi (pagamento di bollette e affitti, contributi per spese particolari..)? Se così fosse, si tratterebbe di una scelta censurabile, perchè vi sarebbero due Enti (il Comune e il Consorzio Servizi Sociali) a gestire lo stesso “bisogno sociale” (l’assistenza economica, appunto) con tempi, modalità, criteri e regolamenti diversi e, magari, contrastanti.

Sarebbe invece quanto mai opportuno, in questa fase di grande emergenza-casa, utilizzare una parte almeno di quei 250.000 € per recuperare e risanare gli alloggi di proprietà pubblica (e non sono pochi) che per le loro condizioni igienico-sanitarie e strutturali non possono essere assegnati a chi ne ha diritto in base alla graduatoria appena approvata. Questa sarebbe una scelta assennata e lungimirante, ben diversa dal solito piagnisteo e dagli inutili tentativi di scaricabarile.

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