LA MANOVRA D’AGOSTO E LA PENSIONE A 50 ANNI

Guardate il link segnalato in questo articolo: troverete tutti i vitalizi che noi paghiamo alla casta di deputati e senatori. Tra le mille sconcezze che stiamo imparando a conoscere, questa è forse la più ributtante.

La manovra d’agosto del trio Berlusconi-Bossi-Tremonti si è segnalata – naturalmente in negativo – anche per le nuove, risibili (in)decisioni sul tagli alla politica: hanno scaricato la colpa sugli amministratori dei piccoli Comuni e delle piccole Province, lasciando sostanzialmente immutata la montagna di privilegi dei parlamentari nazionali e regionali. Indennità da 140.000 €, ricche diarie aggiuntive per ogni giorno di presenza in Parlamento o nei Consigli Regionali, benefit a gogò (l’ultimo, scandaloso, è quello dei pasti a due soldi per gli “onorevoli” nei ristoranti riservati di Camera e Senato). E poi, la vergogna innominabile delle pensioni (o vitalizi): non meno di 2.100 € netti mensili a chi è stato deputato o senatore anche soltanto per qualche giorno. Eh sì, perché sino a non molti anni fa non era neppure necessario restare in carica almeno metà del mandato (2 anni e messo su 5) per avere diritto ai 5 anni “pieni”.

Cliccando su questo link: http://espresso.repubblica.it/dettaglio/pensioni-doro-tutti-i-nomi/2157568 potrete leggere i nomi, il numero d’anni di mandato parlamentare (spesso arrotondato al successivo multiplo di 5, come abbiamo visto) e l’importo netto della pensione percepita. Non è indicata l’età in cui ciascuno ha iniziato a percepire la pensione (in numerosi casi addirittura prima dei 50 anni): meglio così, se ne avvantaggia il fegato. E’ istruttivo il caso di un senatore leghista locale, parlamentare dal 1992 al 2001: i 9 anni effettivi sono diventati 15, in virtù degli arrotondamenti al successivo multiplo di 5; la pensione netta è superiore ai 4.100 € mensili; l’età in cui s’è cominciato a “percepire” è intorno ai 50.

Dopo avere considerato questo (e molti altri) casi, pensate ai vostri 40 anni di contributi e ai vostri 1.300/1.500 € mensili. Poi considerate che il vitalizio quasi sempre si somma alla pensione per il lavoro che il parlamentare ha esercitato prima e dopo la nomina, i cui contributi durante gli anni di mandato sono stati figurativamente conteggiati e riconosciuti fino all’ultimo giorno. E poi pensate ad altro, per non scendere a Roma con il randello. fino all’ultimo giorno. E poi pensate ad altro, per non scendere a Roma con il randello.

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