SOLO UNA PREOCCUPAZIONE…..PER ORA di Giuseppe CANGIALOSI

Chi ha tentato di passeggiare in bici o a piedi lungo la pista ciclo-pedonale che collega Pallanza a Villa Taranto, domenica scorsa (ma come del resto tutti i giorni da quando sono cominciati i lavori sul quel tratto) si è trovato di fronte ad uno scenario desolante.

Macchine parcheggiate lungo tutto il tratto di ciclabile in particolare ai due estremi, lavori in corso e fondo sconnesso per qualche centinaio di metri, macchine a velocità sostenuta che aggirano un cartello di divieto di transito e invadono la corsia pedonale, pedoni costretti a scansare le loro auto con qualche insulto da parte di entrambe. Chi poi era in giro con bambini a seguito (solitamente numerosi nei week end primaverili ed estivi) ha dovuto procedere con estrema cautela come se fosse a pedalare nel mezzo di una statale mista sterrato. Insomma, una domenica da dimenticare, tra Raduni militari e camelie in mostra; e non tanto per le iniziative in sé, quanto per la carenza completa di una buona condizione logistica della nostra città.

E’ solo una preoccupazione, per ora. Una preoccupazione per lo stato nel quale versa il percorso ciclopedonale più frequentato di Verbania e soprattutto sul suo futuro, visto il modo con il quale continua ad essere utilizzato: ma lo scenario che si sta aprendo con l’arrivo della primavera è davvero a rischio. Ogni iniziativa domenicale e serale può trasformare quel tracciato in un lungo parcheggio e un continuo e pericoloso via vai di auto. In realtà, questa Giunta ha sempre trattato la pista ciclo-pedonale lungolago come un fastidio da ridimensionare.

L’ex assessore De Magistris, in uno degli incontri che l’Associazione Bicincittà fece per salvare l’affossato progetto CO2ZERO, si era spinto a dichiarare che la pista era troppo larga e che sarebbe stata presto ridotta per fare spazio al ritorno del doppio senso di marcia delle auto….solo una boutade la sua, ma che ogni tanto torna a circolare. Allora (come accadrebbe ora, se fosse necessario) minacciammo di portare in piazza non solo i ciclisti, ma anche le famiglie, le centinaia di runner’s che corrono giorno e notte lungo la ciclabile, e qualche turista abituale che torna volentieri a farsi una passeggiata sul lago.

Solo una preoccupazione per carità, ma lo stato odierno di questo tratto e il continuo uso della corsia come fosse un parcheggio temporaneo pronto all’uso per le centinaia di macchine richiamate dalle, a volte interessantissime, iniziative ci fanno pensare e preoccupare. Le iniziative devono moltiplicarsi (magari puntando a qualcosa di qualitativamente più impegnativo, ecocompatibile e meno militare), ma sarebbe ora che il Comune pensasse come pedonalizzare sempre di più il centro storico, decentrare il parcheggio delle auto e offrire servizi pubblici di trasporto che garantiscono l’affluenza delle persone e l’assenza di inquinanti ed ingombranti mezzi a motore.

Permetterebbe di far funzionare Verbania come una qualsiasi “capitale di lago” (svizzera o nord europea).

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