TORNADO E MARENCA. I NOSTRI GIARDINI SOPRAVVENTO di Italo ISOLI

Tra fine estate e inizio autunno la nostra città ha dovuto fare i conti con venti gagliardi e, purtroppo, distruttivi. Ma, a rileggere con attenzione la storia, si scopre che la saggezza d’altri tempi qualcosa aveva pure previsto….

Ho letto l’articolo di Pier Garella su Verbania 70 e concordo su tutto. Dopo la tromba d’aria sono però passato due volte in Castagnola e da ultimo sono salito sino all’oratorio di S. Remigio dove, da parecchi anni, non porto più nessuno a vedere il lago dalla balconata. Purtroppo il lago non si vede più perchè, nel frattempo, sono cresciute piante alte che lo nascondono. Anche la conifera che cresce davanti al pronao, anzi ormai attaccata, è diventata gigantesca ed è un miracolo che non sia caduta perchè avrebbe distrutto la chiesetta. Fra l’altro è proprio sopravvento e con le radici superficiali su roccia. Siccome si tratta di una chiesetta, confidare nel buon Dio è meritevole , ma dopo quello che è accaduto non si dovrebbe approfittarne.

Il tutto è poi invaso da vegetazione infestante, indipendentemente dalla tromba d’aria. Un paio di turisti tedeschi, con relativa guida in mano, mi hanno guardato come se fosse colpa mia. Mi sembra quindi che la visione di Garella necessiti di una saggezza di gestione della cosa pubblica che appare in forte decadenza. A proposito di saggezza d’altri tempi e anche per fornire un contributo al convegno PD del 5 Ottobre in cui si parlerà di lago, siccome ieri si è verificato un altro evento meteorologico abbastanza eccezionale, o almeno così credevo, sono andato a cercare su internet se esisteva qualche origine popolare del termine “marenca” che è poi, come sanno i lacustri , un “raro” vento impetuoso da Sud Est (Scirocco), ossia trasversale all’asse lacustre e perpendicolare alla sponda, e mi sono imbattuto in una frase di Aquilino Zammaretti, da “Il borgo e La pieve di Cannobio” (1932):

…vi è anche la buza di S. Matteo o della Madonna del Rosario, che viene a cadere appunto nell’ultima decade di settembre. E’ caratterizzata dal vento “marenca” e dal crescere improvviso delle acque del lago che si innalzano anche di un metro in una sola notte …

Sono rimasto stupefatto. La previsione di Aquilino Zammaretti, della cui incredibile precisione avremmo potuto sorridere, si è perfettamente manifestata ieri a 4 giorni dalla fine di Settembre 2012, cioè, appunto, praticamente a metà dell’ultima decade.  Per tutta la notte ha soffiato impetuosissima la marenca, (con onde fino a 2 metri a Cannero e gravi danni al lungolago, oltreché al patrimonio arboreo collinare), i corsi d’acqua hanno scaricato la prima “buza” nel lago che è salito di quasi un metro (70 cm) in una sola notte. Oggi, 28 Settembre è, appunto, San Matteo. Della Madonna del Rosario so poco ma a questo punto credo a Zammaretti.

Alla faccia della meteorologia moderna. L’Aquilino l’aveva previsto dal 1932, con una precisione di + o – un giorno! Vado subito a comprare “Frate Indovino”.

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Nota: Secondo Meteosvizzera “Le correnti in quota hanno raggiunto valori molto elevati, con raffiche massime nei pressi della cresta alpina tra 150 e 200 km/h. Nei bassi strati gli afflussi da sud si sono manifestati con un forte Scirocco (vento da sud) che ha raggiunto raffiche massime comprese tra 80 e 110 km/h. Le forti correnti meridionali si sono scontrate contro il pendio sudalpino, creando un massiccio effetto di sbarramento. Gli accumuli di pioggia sono quindi stati abbondanti e localmente critici.” Dopo son capaci tutti a dire cosa è avvenuto.

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