UNA PROVOCAZIONE INCOMPRENSIBILE

La politica cerca di condizionare il Consiglio del Museo del Paesaggio. Dopo il blitz del sindaco a luglio con il primo giro di nomine, adesso è la volta del presidente della Provincia: vuole imporre un suo candidato contro il volere dell’assemblea dei soci.

A causa di un’incomprensibile provocazione del Presidente della Provincia, Nobili, rischia di degenerare ulteriormente la vicenda del rinnovo del Consiglio Generale del Museo del Paesaggio. Già avevamo dato conto a luglio del vero e proprio “colpo di mano” attuato dal sindaco di Verbania attraverso la nomina dei quattordici componenti di sua competenza (su un totale di venti) del Consiglio, cui era seguito il tentativo (poi fallito) di condizionare politicamente anche l’elezione dei sei componenti di competenza dell’Assemblea dei Soci.

Ora viene resa nota una lettera del presidente della Provincia, nella quale si lamenta la mancata elezione – tra i sei componenti riservati all’Assemblea dei Soci – di un componente designato dall’Amministrazione Provinciale. La lettera di Nobili, che impone ai destinatari di agire per riparare il supposto vulnus inferto alla Provincia, si chiude in tono vagamente minaccioso, annunciando – in caso di mancata “soddisfazione” – “scelte che vorrei evitare”.

E’ bene allora che si sappia che lo Statuto del Museo non prevede alcuna “riserva” di posti per questo o quel socio (persona fisica o soggetto giuridico), ma rimette all’Assemblea il compito di scegliere – attraverso un voto libero e segreto – i propri rappresentanti. E mai in passato nessun socio “giuridico” aveva posto la pregiudiziale di una riserva di posto a proprio vantaggio. Risulta poi del tutto incomprensibile la ragione per la quale la lettera sia stata inviata ai “Soci eletti” dall’Assemblea nel Consiglio. Che c’entrano costoro? Si chiede forse a qualcuno di loro di dimettersi per lasciare posto al rappresentante della provincia? E se l’Assemblea non lo eleggesse?

Seguiremo con attenzione questo ennesimo tentativo di “politicizzare” con nomine mirate un Ente che ha sempre fatto della propria indipendenza rispetto alla politica un fattore a tutela della qualità della proposta culturale e artistica del Museo. E non escludiamo neppure che su questo incredibile diktat si chieda un pronunciamento netto e definitivo del Consiglio Comunale.

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