DAL PRETORIO ALLA CASA DELLA GOMMA. E RITORNO di Diego BRIGNOLI

 

La vendita del piano terra sul retro del Palazzo del Pretorio di Intra causerebbe lo smembramento e il frazionamento dello stabile, compromettendone il pieno utilizzo. Pensiamoci finché siamo in tempo.

Interesse (e polemiche) suscitò a suo tempo la decisione di introdurre tra i beni alienabili anche i locali dell’edificio commerciale denominato “ex Casa della Gomma” ( qui ).  Aspetti economici, storici e politici si sono intrecciati. La pubblicazione del bando ( qui ), confermando la scelta, ha evidentemente risollevato la questione. Oggettivamente pare di difficile comprensione l’alienazione di un bene (o meglio di parte di esso) per una cifra (180.000 euro circa)  irrisoria rispetto al bilancio del Comune; non fosse altro che per l’inevitabile deprezzamento dello stabile intero. La questione centrale ruota però intorno agli aspetti generali della vicenda, che vanno ben oltre gli aspetti economici, investendo invece gli aspetti storici e soprattutto funzionali dell’edificio.

Indiscutibile e da più parti sottolineata la valenza storica dell’ex Pretorio, sede fin dalla sua edificazione (intorno alla metà del 1400) dei governi della città e delle valli, Municipio di Intra, poi “civica delegazione”, sede dei servizi sanitari e successivamente dei servizi sociali. Certo, vi è stato anche l’utilizzo commerciale, con  la “Casa della Gomma” appunto, di una sua parte, quella un tempo adibita a prigione.  Considerare questa parte alienabile, quasi non facesse parte dell’intero complesso, appare un errore: non si vende  la “ex Casa della Gomma”,  si vende un pezzo di “ex Pretorio”, un pezzo di “ex Municipio di Intra”. E lo si vuol fare proprio adesso che, con l’ormai prossimo trasferimento della sede del Consorzio dei Servizi Sociali, il palazzo rientra nella piena disponibilità del Comune.

Un palazzo di quella portata non può non far parte del patrimonio inalienabile di un Comune, del patrimonio pubblico,  come e più di quanto lo siano altri pur pregevoli edifici (villa Simonetta, palazzo Cioia, villa Giulia, villa san Remigio …). Certo non è cosa facile far quadrare i bilanci, costoso garantire le manutenzioni necessarie per un corretto utilizzo, le scelte si impongono,  ma a tal guisa maggior senso avrebbe alienare l’intero palazzo (evitandone deprezzamento e svalutazione con la vendita parziale). Sarebbe una perdita grave e dolorosa, certamente non auspicabile,  ma avrebbe quantomeno una giustificazione economica.

Rimane dunque la questione essenziale: che farne? L’ubicazione nel pieno centro di Intra, la valenza architettonica, l’ormai imminente piena disponibilità,  ne suggeriscono un utilizzo pubblico, di rappresentanza, di promozione turistica e culturale. Quasi naturale e scontato pensarlo come sede dell’ufficio turistico e dell’assessorato stesso, il luogo idoneo dove dare informazioni su iniziative, programmi, servizi riguardanti non la sola città di Verbania ma tutto il territorio che intorno a Verbania gravita. L’ex pretorio potrebbe rappresentare l’impegno che la città di Verbania mette nello sviluppo di politiche complessive offrendosi come vetrina, come luogo dove, finalmente, “fare sistema” riguardo le politiche culturali e turistiche.  Il temporaneo affidamento al Museo del Paesaggio rappresenta un interessante passo  in questa direzione ( qui ).

Un ulteriore sviluppo, ma è solo un esempio, potrebbe riguardare il rapporto con il Parco della Val Grande. Se il turismo ambientale rappresenta sempre più una risorsa e un’opportunità è indispensabile che le azioni si integrino in un insieme vario e differenziato che per funzionare deve diventare “sistema”, deve trovare espansione, collegamenti, servizi, documentazione, mezzi di trasporto, indicazioni, guide. Occorre che tutti questi servizi siano presenti nei principali centri della Provincia, Verbania in testa, dove maggiore è l’afflusso di turisti. Che la sede legale e la sede operativa siano all’interno del Parco (motivo di tensioni in un recente passato)  può importare poco, ma un centro d’informazione, un luogo dove trovare le indicazioni necessarie a raggiungere il Parco, una vetrina dei prodotti,  quale collocazione migliore potrebbe trovare?

Si tratta di una possibilità, di una riflessione cui se ne possono aggiungere altre, forse anche migliori e più interessanti. Lo smembramento dello stabile ne comprometterebbe però il pieno utilizzo. Pensiamoci finché siamo in tempo.

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