DIMISSIONI DELL’ASSESSORE PRETI. LA VERITA’ VIENE A GALLA

Assessore e sindaco hanno litigato e uno dei due ha dovuto fare fagotto: ecco il senso delle imbarazzate dichiarazioni rese dai due protagonisti alla stampa locale. Politica, professione, “opportunità”. La verità emerge appena appena si gratta la superficie.

 Questo foglio e il Pd verbanese hanno nei giorni scorsi affermato che le ragioni delle fulminee dimissioni (una futura nomina in Saia) dell’assessore Preti dalla Giunta Comunale di Verbania sono totalmente prive di fondamento e fanno anche un po’ ridere. E cosa hanno risposto Preti e Zacchera al giornalista che chiedeva conto ai due della nostra incredulità?

Leggete qui di seguito il passo tratto da La Stampa del 4 giugno.

Ma insomma, nessuna lite con il sindaco, nessun contrasto da giustificare un’uscita di scena, seppur edulcorata?   ‘No – risponde Preti – sempre e solo le normali discussioni che animano la politica’. E il sindaco Marco Zacchera ribadisce: ‘Un conto è avere opinioni diverse, altro è avere contrasti che portano alla rottura.’

Dunque, al di là delle imbarazzate reticenze, per diretta ammissione dei protagonisti ci sono state tra i due “discussioni che animano la politica” che hanno fatto emergere “opinioni diverse”. E chi ha opinioni diverse rispetto al sindaco fa fagotto e torna a casa, magari passando per la camera di decompressione della Saia.

Una camera di decompressione ambita, a giudicare dal tenore di queste dichiarazioni di Preti, che lasciamo a voi giudicare. “Entrerò in Saia, un ruolo importante che mi permetterà di lavorare non solo per Verbania ma per tutto il territorio. Ma io voglio continuare a fare anche il mio lavoro, sono un architetto e ho uno studio con mia moglie, geometra…In questo anno non sono riuscito a seguire i miei clienti come avrei voluto..” ? E poi: “Mi s’è presentata l’opportunità di entrare in Saia…”.

Merita però una citazione a sé la pensosa considerazione con cui l’(ex)assessore chiude questa bella pagina di politica verbanese: “A me non piace occupare due posti“. Chissà se riuscirà a convincere anche il suo sindaco, che, appunto, di posti (e che posti!) ne occupa due!

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