FORNO CREMATORIO E SERVIZI CIMITERIALI: SI E’ APERTA UNA NUOVA FASE di Nico SCALFI

Bloccato a febbraio il project financing che esternalizzava il servizio con notevoli incognite che non permettevano di tutelare sufficientemente gli interessi della collettività, è stata avviata una fase di valutazione all’interno delle Commissioni Consiliari e nei Consigli di Quartiere che avrà lo scopo di “esplorare, accanto al mantenimento della gestione in economia, nuove soluzioni gestionali che prevedano l’esternalizzazione della gestione dell’impianto e del servizio”

Approvata la Proposta di Delibera  presentata lo scorso 22 settembre in Consiglio Comunale da parte del PD, è ora possibile rivedere la procedura di esternalizzazione del Forno Crematorio della città. Il dispositivo riporta tra le responsabilità del Consiglio Comunale la valutazione e la definizione di indirizzi politici specifici attraverso cui costruire un bando, dopo che a febbraio  era stato bloccato il project financing   che esternalizzava il servizio  ma con notevoli incognite che non permettevano di tutelare sufficientemente gli interessi della collettività.

Come deliberato, è stata avviata una fase di valutazione all’interno delle Commissioni Consiliari e nei Consigli di Quartiere che avrà lo scopo di “esplorare, accanto al mantenimento della gestione in economia, nuove soluzioni gestionali che prevedano l’esternalizzazione della gestione dell’impianto e del servizio”.

Va precisato che il passaggio non può essere considerato superficialmente, come una svendita al privato di un servizio che, oltre ad essere estremamente sensibile per la cittadinanza, ha storicamente sempre reso al Comune un utile consistente. L’esternalizzazione al privato deve essere costruita prima di tutto intorno a una serie di opportunità  che possono permettere al Comune, che  opera in condizione di scarsità di risorse,  di migliorare la qualità e l’efficienza  del servizio, far fronte alle esigenze di manutenzione e di miglioramento della struttura e dell’impianto e migliorare gli aspetti tecnologici che possono ridurre gli eventuali impatti ambientali conseguenti alla cremazione.

Il Partito Democratico ha così ripreso nell’ultima Commissione Consiliare sul tema alcuni parametri di riferimento che possono orientare ragionevolmente il confronto politico per arrivare a definire i cosiddetti paletti. Le opposizioni presenti hanno condiviso l’approccio e la proposta, che consiste nell’individuare i contenuti tecnici, logistici ed economici che dovranno caratterizzare un eventuale bando di esternalizzazione del servizio:

-ritorni economici per il Comune, muovendo dall’utile storicizzato del servizio gestito in economia (250.000 €/anno);

-indicazione delle migliorie da realizzare nei locali di servizio e di accoglienza del crematorio;

-individuazione del numero massimo di trattamenti annui ammessi, considerando come primo dato di riferimento i 1.800 trattamenti/annui;

-definizione della potenzialità di un nuovo forno per affiancare e/o sostituire quello oggi funzionante;

-definizione puntuale del regime tariffario ridotto per i cittadini residenti.

Questi parametri di riferimento dovranno essere sviluppati in coerenza con la necessità che l’esternalizzazione divenga un processo effettivamente sostenibile sia garantendo gli interessi della comunità sia attirando l’iniziativa del privato. Per tale ragione si è creduto di richiedere all’Amministrazione Comunale una serie di valutazioni da discutere nella prossima seduta della Commissione:

  • Analisi  economica degli ipotetici costi  per far fronte agli  interventi per l’adeguamento tecnico dell’impianto attuale; per la creazione  di una seconda linea  di cremazione (da utilizzare eventualmente come supporto per manutenzioni o guasti); per migliorare la struttura.
  • Valutazione della Regione in merito alla possibilità di spostare l’impianto in altro sito rispetto alla sua attuale collocazione nel quartiere di Sant’Anna.
  • Dati e informazioni relativi alla gestione dei Servizi Cimiteriali in termini di costi di gestione del servizio e mantenimento dei cimiteri, eventuali ritorni economici per il Comune, esigenze di personale, eventuali disservizi riscontrati ricorrentemente (in relazione alla possibilità di esternalizzare tutti i Servizi Cimiteriali)

La questione dell’esternalizzazione del Forno crematorio permette inoltre di approfondire l’importante aspetto dell’avvio da parte del pubblico di collaborazioni con il privato per far fronte all’esigenza di assicurare i servizi ai cittadini anche in condizione di scarsità di risorse. Lo sviluppo, da oltre due lustri, di politiche nazionali rivolte al contenimento dei costi nella Pubblica Amministrazione descrive un processo che va sempre più a ridurre l’operatività del pubblico, che deve garantire la programmazione e il controllo e delegare a privati  la gestione. Un passaggio che appare in tutti i modi irreversibile ma che, se gestito, non deve spaventare. Deve valere infatti il principio, richiamato dal Partito Democratico, che una collaborazione stretta con i privati non può esistere senza una chiara definizione delle regole da parte del pubblico.

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