Kantiere: una gestione del bando un po’ confusa di Alberto NOBILI

Il futuro affidamento a gara del Kantiere deve risolvere un problema sostanziale e ineludibile: i 2.000 € offerti dall’Amministrazione non permetteranno di mantenere viva e di arricchire un’esperienza che in dieci anni ha prodotto molti e significativi risultati.

La sensazione che si è avuta avendo partecipando all’affollata riunione della commissione politiche giovanili (convocata per discutere del rinnovo del bando per la gestione dello spazio il Kantiere) è duplice. Da una parte su alcuni punti si è fatto un passo in avanti, con il Sindaco Zacchera che sembra aver fatto proprie alcune richieste avanzate dai ragazzi delle associazioni presenti (a  partire dall’associazione COOL gestore sino ad oggi dello spazio) e dai componenti della stessa commissione, soprattutto di minoranza.

Mi riferisco alla richiesta di allungare la durata della gestione dall’attuale anno e mezzo ad almeno tre, a quella di abbassare le spese di compartecipazione di luce, riscaldamento, rifiuti  dall’attuale 50% ad una percentuale inferiore (75%?), all’impegno di mettere in campo in pochi giorni un tavolo di confronto sul bando stesso. Il problema, serio, e grave per il sottoscritto, si è registrato sul punto focale delle risorse da destinare a chi parteciperà al bando: ovvero la diminuzione da 10 mila ai duemila euro di contributi.

Tutti hanno fatto presente che duemila euro (o meno, visto che il bando premierà chi indicherà cifre minori) sono una risorsa assolutamente insufficiente per gestire una struttura che voglia mettere in campo iniziative sociali e culturali indirizzate al mondo giovanile. Qui la risposta del Sindaco è stata davvero poco chiara, perché sentire parlare davanti a decine di persone che la cifra, è si bassa, ma poi “possiamo finanziare progetti che presentate dopo a noi“ (Amministrazione), paventare accordi fuori bando insomma, segnala un modo di concepire un bando pubblico un po’ “particolare”.

La cifra deve essere decente per permettere a chi vince di lavorare in autonomia, di avere quel minimo di risorse economiche per mettere in campo iniziative proprie, autogestite. Questa idea invece del sindaco Zacchera, vi diamo pochi soldi ma poi (magari) vi finanziamo qualche evento a pioggia appare un tentativo maldestro di controllare le iniziative che si metteranno in campo finanziando (forse) quelle che più aggradano. Speriamo che il nuovo bando invece metta la stessa cifra del precedente.

A chi entra servono certezze, e non ipotetiche promesse.

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