LA CIRCONVALLAZIONE A “RISCHIO BANDO” di Angelo ROLLA

A giorni dovrebbe essere assegnato l’incarico per la stesura del Progetto Definitivo del primo lotto della circonvallazione di Verbania. Ma il Bando è malfatto e l’Associazione dei Progettisti ipotizza ricorsi e impugnazioni. Ancora una volta lo zampino di Zacchera per impedire che quest’opera si realizzi?

Lunedì 11 aprile sono scaduti i termini per la presentazione delle offerte per la progettazione definitiva del primo lotto della circonvallazione di Verbania. Più volte abbiamo trattato il tema della variante alla statale 34 in relazione sia alla volontà del sindaco di Verbania di rivedere il progetto preliminare già realizzato e approvato dalla conferenza dei servizi della Regione Piemonte, sia ai ritardi nell’emissione del bando appena scaduto. Sinora eravamo riusciti a evitare che si bloccasse questa importante opera, prima con l’appoggio di ANAS che ha imposto di proseguire l’iter con il progetto fatto approvare dalla giunta Zanotti nel 2008, poi con un nostro ordine del giorno che ha costretto l’amministrazione ad accelerare le pratiche per l’emissione del bando in oggetto. Ma ora si riapre un nuovo fronte, perché una serie di rilievi messi su carta dall’O.I.C.E., associazione di categoria dei progettisti, mette ora a rischio di contenzioso l’affidamento della progettazione definitiva del primo lotto.

Veniamo al merito. Il primo rilievo posto dall’ O.I.C.E. evidenzia una grave anomalia nella scelta delle categorie dei progettisti ammessi alla gara. Tra le categorie scelte non è prevista infatti una esclusività per quella dei progettisti di gallerie e, visto che il primo lotto è in pratica una sola lunga galleria, potrebbe ottenere l’affidamento un progettista che una galleria non l’ha mai progettata! Sarebbe come affidare il progetto di un grattacelo a chi ha sempre e solo progettato villette! E’ vero che questa eventualità è un rischio e non una certezza; potrebbe vincere infatti un progettista con nel curriculum progetti di gallerie, ma allora perché permettere la partecipazione di altre competenze e correre un simile rischio? Nel caso di affidamento a progettisti senza la categoria specifica, crediamo che il ricorso sarà praticamente certo, con inevitabile prolungamento dei tempi di affidamento o addirittura con un annullamento della gara.

Ma il rischio di contenziosi non si ferma qui. Il secondo rilievo riguarda infatti l’impossibilità di presentare l’attività di direzione lavori per la qualificazione alla gara. In pratica non saranno valutate le esperienze fatte dai progettisti nel campo della direzione lavori, sottovalutando l’esperienza fatta nel dirigere un cantiere, esperienza che arricchisce notevolmente un progettista. Anche qui potremmo riprendere l’esempio del progettista di villette: è sicuramente da ritenere più affidabile un progettista che, oltre a redigere i progetti nel suo studio, li segue poi nella fase realizzativa. Di certo le sue progettazioni future acquisirebbero un notevole valore aggiunto. Oltretutto lo prevederebbe anche un decreto in materia (Dpr 554/99).

Terzo pesante rilievo riguarda il capoverso del disciplinate del bando che recita: “dovrà essere garantita l’eventuale revisione ed integrazione della progettazione  preliminare”. In concreto il progettista deve prevedere, senza conoscerne l’entità, una revisione anche corposa del progetto preliminare già approvato dalla conferenza dei servizi del Regione Piemonte. E qui si può immaginare lo zampino, o lo zampone, di Zacchera, il quale ha sempre sostenuto di voler cambiare il progetto, pur  sapendo che l’ANAS è contraria e che con queste revisioni si accumulerebbero ritardi letali per la realizzazione della circonvallazione! Se queste sono valutazioni più politiche, rimangono i rischi amministrativi, con ricorrenti che potrebbero invalidare la gara.

Infine la lettera dell’ O.I.C.E. contiene un ultimo rilievo riferito all’obbligo della firma di presa visione dei documenti della gara, pena l’esclusione dalla stessa. Non è infatti necessario vedere i documenti presso il Comune per sapere se si possiedono i requisiti per la partecipazione. I rischi per un contenzioso quindi sono elevati e si sarebbero potuti evitare se l’Amministrazione avesse ascoltato l’ O.I.C.E. che chiedeva alla fine della lettera di “considerare l’opportunità di una urgente modifica delle suddette clausole al fine di adeguare gli atti alla normativa vigente ed eliminare le citate anomalie che potrebbero portare ad un contenzioso con i possibili aspiranti alla commessa”. Naturalmente nulla è avvenuto, il bando non è stato corretto e ora non ci rimane che incrociare le dita, sperando che il sindaco non incroci le sue!

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