NON UN “GLORIOSO MONUMENTO”, MA IL VERDE E IL LAGO di Gianni PIZZIGONI

L’immagine di Verbania può essere costruita attorno al lago e al verde. Il termine sintetico “verde” si riferisce a un potenziale ancora da scoprire totalmente nelle sue possibilità, e rimanda all’eccezionalità della flora che si può incontrare nei giardini delle ville, nei giardini pubblici, negli orti botanici, nei lungolaghi

La raccolta di firme a sostegno della Proposta di Deliberazione “per riprogettare il PISU del Comune di Verbania…”, indipendentemente dalla sua riuscita, assume due significati importanti:

  1. coinvolgimento concreto della popolazione verbanese su un problema che coinvolge tutti;
  2. reazione positiva di fronte ai disastri del 25 agosto (si reagisce non con il cordoglio, ma con la capacità inventiva).

In sostanza si rimette in discussione il costruendo Centro Eventi, che deve suscitare nell’opinione pubblica alcuni interrogativi, anche se tardivi. È opportuno impegnare grandi fondi nella costruzione e nella gestione futura del Centro Eventi (i consistenti costi di gestione graveranno sui bilanci annuali del Comune; è difficile pensare che la società privata o mista invocata per la gestione possa assumersi gli interi costi)?

Il Centro Eventi potrà diventare veramente la leva del “rilancio” di Verbania oppure su quest’ipotesi vanno fatte valutazioni serie e studiate alternative come quelle auspicate nel documento “14 milioni per ricostruire il volto della nostra città”, pubblicato in Verbaniasettanta il 21 settembre 2012?

Anni fa, quando si è pensato di realizzare un teatro a Verbania, non si è considerata l’esistenza di un teatro ampio e moderno a Villadossola e di un altro, più piccolo ma efficiente, a Cannobio. Perché invece di cercare insieme, come cittadini di una stessa provincia, le soluzioni per garantire e incrementare il funzionamento di questi teatri si è deciso di costruire un nuovo teatro a Verbania, capoluogo di una provincia al tramonto?

Perché prima di pensare a un nuovo centro congressi e convegni a Verbania non si è tenuto conto dei centri congressi di Baveno e di Stresa, ben strutturati e sufficienti a soddisfare le richieste? È utile e ragionevole questa logica di concorrenza, sostenuta dalla volontà di rafforzare Verbania con la realizzazione di un “glorioso monumento”?.

L’energie e le risorse disponibili possono invece essere impegnate nella preparazione e nell’attuazione di un articolato progetto di riqualificazione (v. documento citato) che tenga chiaramente conto di quale immagine di Verbania costruire e verso quale futuro procedere. Per lo sviluppo futuro la città potrà fare appello, ma non solo, al turismo non generico e generalizzato, ma diversificato e qualificato. Il turismo va attratto, prima di tutto, garantendo la conservazione dei nostri valori – da ben individuare e comprendere – paesaggistici, ambientali e culturali. Grandi sforzi devono essere dedicati al raggiungimento del valore dell’ospitalità, intesa come cura degli aspetti grandi e piccoli di un ambiente che accoglie tutti, cittadini e turisti. Una fondamentale dimensione dell’ospitalità è data dallo spessore della cultura, che deve ottenere nella città maggiore attenzione.

L’immagine di Verbania può essere costruita attorno al lago e al verde. Il termine sintetico “verde” si riferisce a un potenziale ancora da scoprire totalmente nelle sue possibilità, e rimanda all’eccezionalità della flora che si può incontrare nei giardini delle ville, nei giardini pubblici, negli orti botanici, nei lungolaghi e che si riflette nella manifestazione Editoria & Giardini, intesa come  punto di riferimento a livello nazionale e internazionale da rafforzare.

Il discorso attorno al “verde” può continuare definendo collegamenti virtuali e reali con le valli e i monti che circondano Verbania, che non sarà più il capoluogo di una provincia ma il centro propositivo della scoperta di un territorio ricco di valori.

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