POSTE DI SUNA: VITTORIA O SCONFITTA?

Il Comune cerca di “mettere il cappello” su una soluzione che le Poste già avevano deciso due mesi fa, salvo poi alzare il livello delle richieste per fare il “bel gesto”.

Brevissimo aggiornamento sulla vicenda dell’ufficio posta di Suna, che dal 1 aprile avrebbe dovuto accogliere solo la clientela business (aziende, uffici, ditte, studi professionali..) e non più quella individuale. Gestita malissimo e in ritardo dal Comune, la questione è stata ripresa in extremis grazie all’intervento del Consiglio di Quartiere, dei sindacati, della Prefettura. E davanti al Prefetto la direzione delle Poste ha accettato di mantenere aperto lo sportello sunese per alcuni servizi individuali (raccomandate, pagamento di bollettini), ma non per il pagamento delle pensioni, che in realtà era la principale richiesta di coloro che protestavano per la chiusura. Sindacati, Prefettura e Quartiere hanno preso, sia pure a malincuore, atto della decisione di parziale riapertura, mentre il Comune e un paio di consiglieri  del PdL hanno tentato di cavalcare la cosa spacciandola come un successo dell’Amministrazione.

Niente di più infondato. Chi ha buona memoria ricorda infatti benissimo che quando – tra gennaio e febbraio – s’è sparsa la voce della chiusura di Suna, la volontà formalmente espressa dalle Poste (e ripresa dai giornali) era appunto quella di eliminare il pagamento delle pensioni e di mantenere alcuni altri servizi tradizionali e consolidati, come appunto le raccomandate e i bollettini. Surriscaldatosi nelle settimane successive il clima, che hanno fatto le Poste? Secondo la prassi consolidata di ogni trattativa, hanno elevato le richieste (non solo niente pensioni, ma chiusura completa de servizi ai privati cittadini), per poi sedersi al tavolo con “le parti” e fare il bel gesto di concedere qualcosa; e il “qualcosa” è esattamente quello che le Poste già avevano deciso di fare al momento della decisione di chiudere parzialmente l’ufficio di Suna: no alle pensioni, sì al vaglia e al bollettino.

Le altre “parti” hanno fatto buon viso e via… Ma il Comune no, voleva farci credere di avere “strappato” chissà cosa, dopo avere colpevolmente sonnecchiato per settimane. Ma noi alla favola bella non ci crediamo.

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