PRIMARIE 29 DICEMBRE. UNA FATICA BELLISSIMA

In questi giorni molti cittadini hanno riconosciuto alla mia candidatura un profilo coerente con un’idea esigente della politica. Tre decenni di quotidiana fatica non chiedevano altro.

Nelle prossime ore si concluderà questa fulminea campagna elettorale per le Primarie parlamentari del Pd. Al di là dei risultati che usciranno dalle urne, credo che il bilancio di questa inedita esperienza di selezione dei parlamentari sia positivo.

Pur nella concitazione che ne ha segnato la maturazione e nell’accelerazione che ne ha accompagnato la presentazione, le candidature sono apparse “vere”. Cioè nettamente distinte per contenuto programmatico e sostanzialmente diverse per profilo personale. La comune appartenenza dei quattro candidati al Partito Democratico non solo non ne ha occultato le differenze di sensibilità e di storia personale, ma ha permesso all’elettorato democratico e di centrosinistra di misurare appieno la ricchezza e la pluralità che costituiscono il patrimonio più prezioso della nostra area politica.

Nel momento in cui mi accingo a chiedere ancora una volta il vostro sostegno, non posso fare a meno di ringraziare le moltissime persone che in questa settimana si sono spese con entusiasmo e determinazione. Esse hanno evidentemente riconosciuto nella mia candidatura alcune idee-forza che rischiavano di non avere cittadinanza in questa originalissima tornata elettorale: il valore delle scelte compiute in questi vent’anni per dare forza ed equilibrio a una realtà amministrativa nuova come la provincia del Vco, contrastando le spinte alle chiusure localistiche; le “buone pratiche” di  governo amministrativo (e non solo amministrativo…) che ci hanno consentito di diventare in molti settori un territorio virtuoso e “di eccellenza”; la concretezza operosa nel governo delle città, che nulla ha da invidiare ad altri “livelli” di governo (regionale, nazionale) spesso considerati – a torto – più importanti e più impegnativi.

Infine, nei moltissimi incontri (reali e virtuali) con gli elettori è risuonata con prepotenza l’esigenza di avere come propri rappresentanti a Roma non politici di professione in servizio permanente effettivo, ma politici-cittadini che siano innanzitutto persone riconoscibili per il loro profilo sociale e professionale e che abbiano dimostrato di saper servire la propria comunità esercitando il mandato popolare (al governo o all’opposizione) con passione, dedizione e competenza.

In questi giorni molti cittadini hanno riconosciuto alla mia candidatura un profilo coerente con questa idea esigente della politica. Tre decenni di quotidiana fatica non chiedevano altro.

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