SMALTIMENTO RIFIUTI: VOGLIAMO FARE COME NAPOLI

Destra e Lega Nord vogliono chiudere a tutti i costi il forno inceneritore di Mergozzo, che funziona regolarmente e garantisce l’autosufficienza a tutta la provincia. E non investono un euro per fare crescere la raccolta differenziata. Sono da medaglia d’oro!

Il siluramento del presidente PdL di Cinser Vco, Ghisolfi, ha di fatto aperto e rivelato un vero e proprio fronte di crisi all’interno della più grande azienda di servizi pubblici del Vco. E lo ha aperto proprio in un periodo in cui s’annunciano decisioni di fondamentale importanza per l’azienda, per i suoi dipendenti, per i Comuni proprietari/azionisti: l’impoverimento patrimoniale e industriale di ConSer Vco che potrebbe realizzarsi con lo “scorporo” di Vco Trasporti e della partecipazione azionaria in Saia; la fusione societaria con la società “gemella” Valle Ossola spa; la chiusura data per imminente del termovalorizzatore di Mergozzo; la scadenza di tutti i contratti di raccolta rifiuti nei Comuni associati. In un momento così, che fanno PdL e Lega Nord, Provincia del Vco e ConSer, Nobili e Zacchera? Aprono la crisi al vertice dell’azienda.

Alcuni dei “nodi” appena richiamati sono già stati affrontati su queste pagine virtuali (cfr. https://www.verbaniasettanta.it/?p=2859). Oggi vogliamo dedicare qualche riflessione alla chiusura anticipata del termovalorizzatore o forno inceneritore) di Mergozzo. Lo smantellamento di questa impianto, che è stato fondamentale nell’assicurare al Vco una gestione dei rifiuti virtuosa (siamo ai primi posti in Italia per raccolta differenziata e qualità del trattamento dei materiali) e autonoma (da dieci anni ormai non dobbiamo più chiedere con il cappello in mano ad altri impianti di smaltire i nostri rifiuti), è da sempre uno degli obiettivi della Destra e della Lega Nord: tra il 1995 e il 2004 ci provarono, senza riuscirci, Zacchera in Comune a Guarducci in Provincia. Ora, vinte le elezioni nel 2009, la coppia Nobili/Pizzi ha più volte annunciato la chiusura del forno. Adesso c’è anche una data: il 31 ottobre.

Naturalmente Nobili/Pizzi hanno legato la chiusura del forno a straordinari miglioramenti nella raccolta differenziata, tali da rendere sostanzialmente superfluo un impianto di smaltimento finale della frazione indifferenziata non recuperabile. E cosa ha fatto la Provincia a targa PdL/Lega Nord in questi due anni in materia di rifiuti e raccolta differenziata? Niente, come del resto in gran parte delle materie di competenza provinciale. Tanto che oggi il forno di Mergozzo smaltisce 28.000/30.000 tonnellate di rifiuti all’anno, lavorando al massimo delle sue potenzialità. Se si vuole mettere a tema la chiusura anticipata del forno, che come tutte le cose non è eterno, come minimo la Provincia avrebbe dovuto programmare e realizzare in questo biennio un piano di raccolta differenziata in grado di portare la percentuale di RD di tutto il Vco al livello al quale il Centrosinistra ha portato Verbania (70%). Se lo avesse fatto, oggi il forno non termovalorizzerebbe 28.000 tonnellate/anno, ma soltanto 15.000.

Quando al povero Ghisofi dicono che il forno va a tutta birra, garantisce l’autonomia nello smaltimento dell’intera provincia, dà lavoro a 25 persone, produce energia elettrica e lavora in regola con i rigorosi parametri antinquinamento, che fa il nostro? Dichiara ad Eco Risveglio che lui il forno continuerebbe a farlo funzionare, se non fosse che la Provincia e “il signor Pizzi” lo vogliono chiudere a tutti i costi “per ragioni politiche”. Reazioni sdegnate del duo Nobili/Pizzi, colti con le dita nella marmellata dal loro compagno di partito, E così Ghisolfi firma il suo siluramento. Se però poi passiamo dalla contemplazione di queste titaniche figure della politica locale alla sostanza dei problemi sul tappeto, riesce difficile capire tutta questa fretta a chiudere anticipatamente il forno. Dove porteremo le decine e decine di migliaia di tonnellate oggi smaltite a Mergozzo? Quanto pagheremo? Quali garanzie di continuità, durata e prezzi ci daranno i gestori degli impianti eventualmente disponibili a smaltire a casa loro il rifiuto prodotto a casa nostra? Si parla da anni di ingobbare ad altri il nostro rifiuto: una volta è Parona, una volta Vergiate, una volta la Svizzera.

In mano a Destra e Lega Nord noi rischiamo di essere speculari a Napoli: laggiù cercano disperatamente di smaltire altrove i rifiuti perché non hanno nessun impianto funzionante; qui cerchiamo disperatamente di chiudere un impianto funzionante per poter vivere il brivido di cercare qualcuno altrove che ce li smaltisca. Nobili, Pizzi, Zacchera e Montani meritano la medaglia d’oro!

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