SOTTO IL PISU, NIENTE

Indagini e contenziosi, mancanza di fondi, progettazione incompleta, piano gestionale da riscrivere. Adesso che la Regione ha annunciato il finanziamento del Pisu, PdL e Lega non hanno più alibi. L’ibrido cementizio devono proprio tentare di farlo!

Pur in assenza di uno straccio di atto formale, per tutta la settimana gli uomini del PdL e della Lega Nord hanno continuato ad inneggiare ai 10 milioni del Pisu (Progetto Integrato Sviluppo Urbano) riconosciuti dalla Regione al Comune di Verbania per il teatro/centro-eventi dell’arena. Stando così le cose, Popolo della Libertà e Lega Nord non hanno ormai più alibi: questo ibrido cementizio in riva al lago devono proprio farlo. E devono farlo tenendo conto dell’esistenza di quattro questioni d’importanza tutt’altro che secondaria. Vediamole insieme.

Prima questione. Restano tutte in piedi le gravi e delicate implicazioni di una procedura amministrativa che ha forzato in maniera pesante le regole sugli affidamenti di servizi e forniture alla pubblica amministrazione. L’Autorità di Vigilanza, come avrete potuto leggere più sopra, ha ribadito la sua posizione sulla questione della “doppia progettazione” ed ha invitato il Comune al rispetto delle norme vigenti. La Corte dei Conti del Piemonte ha avviato un’indagine sull’intera materia e non se ne conoscono gli esiti. Infine, lo Studio di Architettura secondo classificato ha impugnato l’affidamento senza gara al Gruppo Stone/Arroyo della seconda progettazione all’arena. Sono bazzecole, sono inezie? A noi non sembra, ma a questo punto la Giunta difficilmente potrà ignorarle nel momento in cui si troverà a dover assumere atti straordinariamente impegnativi (approvazione del progetto definitivo, approvazione del piano finanziario, approvazione della procedura per l’appalto integrato).

Seconda questione. Nella migliore delle ipotesi, la Regione metterà sul piatto dell’ibrido una decina di milioni. Ma per andare in appalto ne serviranno altri: tra sette e dieci. Oggi il Comune può fare conto sui 2,8 milioni della Fondazione Cariplo (ottenuti dalla Giunta di Centrosinistra). Punto. I 700.000 € ottenuti dalle Giunte Zanotti/Ravaioli dalla Regione sono stati spesi per la prima progettazione in piazza F.lli Bandiera e dunque indisponibili, mentre i 2,4 milioni derivanti dalla gara del gas sono indisponibili perché la gara è stata annullata dal Consiglio di Stato. Bisogna trovare e mettere nel piano finanziario dell’opera da 4 a 7 milioni. Vedremo da dove salteranno fuori.

Terza questione. La Giunta deve approvare il progetto definitivo, che dovrà prevedere l’aggiornamento dei prezzi (il Preliminare, redatto a fine 2010, fissava in 17 milioni il costo dell’opera), le spese di bonifica dell’area (è appena stato finanziata un’indagine “di caratterizzazione” che da sola costa 40.000 €) e la transazione economica con l’attuale gestore dell’arena, che ha un contratto fino al 2017. Anche in questo caso, siamo curiosi di seguire l’iter tecnico e amministrativo e di valutare le ricadute finanziarie.

Quarta questione. La Giunta deve approvare, insieme al piano finanziario dell’opera, anche il Piano di Gestione. Quello che abbiamo visto (cfr. https://www.verbaniasettanta.it/?p=3123) a giugno, con le tabelle dei costi e dei ricavi ricopiate da una parte all’altra, poteva forse servire alla Regione Piemonte per motivare in una qualche maniera (ma aspettiamo di leggere la Determina ufficiale, che ancora non c’è) il “via libera” ad un Pisu altrimenti in approvabile, ma certamente non può neppure lontanamente essere posto a base della gestione di una struttura come quella ipotizzata all’arena.

In attesa che vengano sbrogliate queste quattro matasse, una considerazione finale. L’ibrido cementizio dell’arena si sta rivelando una grande mistificazione: viene additato come la chiave di volta dello sviluppo della Verbania del futuro, ma in realtà è un involucro vuoto pensato per suggestionare gli ingenui. Mancano le strutture alberghiere d’appoggio; mancano le infrastrutture di servizio (in primis, i posteggi), manca ogni sinergia con le altre realtà presenti sul territorio provinciale; manca un piano di gestione attendibile.

Sotto il Pisu, niente.

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