VERBANIA CITTA’ DI SPORT: UN’IDENTITÀ’ DA VALORIZZARE di Alice DE AMBROGI e Nico SCALFI

Lo sport, che si sviluppa prima di tutto nel mondo delle associazioni in una sempre più forte rete di pratiche amatoriali, può realmente caratterizzare l’identità della città. Il ragionamento sui luoghi e sugli ambienti dove le attività sportive possono essere praticate nel miglior modo possibile deve ricevere particolare attenzione ed essere riportato coerentemente all’interno di quell’idea di città che guida anche l’azione della politica.

Il ruolo  dello sport in città. Lo sport oggi può essere considerato una delle attività centrali nella vita della città. Lo dimostrano certamente   gli eccellenti risultati raggiunti dagli atleti locali alle ultime Olimpiadi di Rio, ma anche una evidente  propensione da parte di molti cittadini verbanesi a occupare sempre di più il tempo libero praticando attività fisica ad ogni livello. Una propensione che deriva da fattori culturali sempre più diffusi che richiamano l’attenzione sugli effetti positivi che una corretta attività fisica può produrre  sull’individuo e nella società. Contribuisce inoltre un tessuto di associazioni  in cui si è venuta a creare una tradizione sportiva che, per alcune particolari discipline, ha saputo coinvolgere attivamente la cittadinanza. All’ incremento della diffusione dello sport a livello amatoriale riscontrato negli ultimi anni. non solo sono conseguite  un’attenzione e una partecipazione sempre maggiori  per le  manifestazioni sportive organizzate in città, ma anche una domanda crescente di strutture sempre più fruibili e  adeguatamente attrezzate.

La valorizzazione dell’impiantistica sportiva pubblica esistente. La fotografia degli impianti sportivi verbanesi risulta in generale piuttosto carente, sebbene in linea con la situazione di altre città italiane. Nel nostro caso particolare ad un’eccessiva proliferazione di impianti dello stesso tipo è conseguita  una  maggiore dispersione e  una eccessiva frammentazione dell’attività sportiva. Una situazione che, se da una parte ha permesso uno sviluppo vivace di alcune discipline, dall’altra ha  penalizzato tutti quegli sport  che nelle strutture esistenti non hanno potuto  trovare spazi adeguati per la loro pratica. A noi pare quindi che la strada da valutare sia quella di una valorizzazione dell’impiantistica esistente favorendo interventi che allarghino la fruibilità e la polifunzionalità di ciascuna struttura.

In primo luogo crediamo che l’azione dell’ Assessorato allo Sport debba favorire e incentivare progetti di collaborazione e aggregazione tra le diverse associazioni e i promotori sportivi che  gestiscono gli impianti sportivi pubblici. Infatti,la dispersione di competenze, di risorse e di atleti indebolisce l’attività sportiva di un territorio e comporta la proliferazione di promotori della pratica sportiva casuali che mal si conciliano con una politica di promozione dello sport di base che rispetti i giusti parametri di competenza. Pare corretto, quindi, l’attenzione su una pratica sempre più finalizzata al benessere psico-fisico e la prevenzione fino alla capacita di inclusione di soggetti svantaggiati.

Al contrario un’attività più sinergica  comporterebbe un miglior utilizzo delle (poche) risorse esistenti che potrebbero essere impegnate per :

  • interventi di miglioramento  delle strutture esistenti secondo più aggiornati requisiti  di fruibilità, dove è possibile sviluppare attività multidisciplinari e sempre più inclusive ;
  • per avviare  percorsi di formazione indispensabili  per aggiornare le conoscenze  tecniche degli istruttori e soprattutto  dei  dirigenti sportivi, spesso volontari, alle prese con problemi gestionali di impianti pubblici che richiedono oltre a un costante coordinamento con il Comune anche indispensabili informazioni in ambito giuridico/fiscale.

Inoltre, in una fase in cui il dibattito politico spesso richiama l’esigenza di una rete di piste ciclo pedonali.   non si possono non considerare gli impianti sportivi come siti pubblici di particolare attenzione per la collettività, da collegare tra loro in modo funzionale e sicuro all’ interno di questa rete, di cui auspichiamo di vedere finalmente discussi e programmati gli interventi per una sua prossima realizzazione. Un’opportunità che non solo risponderebbe alla  necessita di spostamento nella città dei cittadini a piedi o in bicicletta, ma enfatizzerebbe ulteriormente il ruolo dell’impianto sportivo come luogo di la promozione di sani e corretti  stili di vita.

E’ indispensabile poi individuare e attrezzare  impianti sportivi naturali, ricavabili grazie alle notevoli qualità del territorio e a una domanda crescente di alcuni particolari sport. Il Monterosso, caratteristica montagna urbana, è un luogo particolarmente interessante su cui è possibile immaginare oltre  al miglioramento e al recupero  dei suoi  sentieri  anche la realizzazione di percorsi sportivi attrezzati e/o di impianti “naturali” per particolari sport sempre più in voga come la mountain bike, il trekking o il cross running . Sport  che  richiamano l’attenzione della  cittadinanza e offrono prospettive di interesse anche per molti visitatori  che attraverso lo sport arrivano sempre di più a scoprire il nostro territorio.

Insomma, lo sport che si sviluppa prima di tutto nel mondo delle associazioni in una sempre più forte rete di pratiche amatoriali può realmente caratterizzare l’identità della città. Quindi il ragionamento sui luoghi e sugli ambienti dove le attività sportive possono essere praticate nel miglior modo possibile deve ricevere particolare attenzione ed essere riportato coerentemente all’interno di quell’idea di città che guida anche l’azione della politica.

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